Caos totale nella cessione dei crediti derivanti dai bonus edili - Chiarimenti

Caos totale nella cessione dei crediti derivanti dai bonus edili - Chiarimenti

FATTI

Successivamente all’avvio della possibilità di optare per sconto in fattura e cessione del credito per gli interventi relativi a super – sisma – eco bonus, bonus facciate, bonus per ristrutturazione, bonus mobili.., come spesso accade, si sono verificate frodi e distorsioni del mercato.

La cronaca delle ultime settimane continua a portare alla ribalta casi di cessioni di crediti inesistenti che hanno consentito arricchimento indebito o consentito il riciclaggio di denaro illecito.

Di fronte a questo scenario il Governo è dovuto intervenire e lo ha fatto apportando tre modifiche sostanziali alla disciplina inizialmente normata, che blocca però l’operativit{ anche di tantissimi operatori economici onesti.

INTERVENTI DEL GOVERNO:

Per contrastare le frodi fiscali è intervenuto con il DL 157/2021 (Decreto Antifrodi) attraverso l’inserimento dell’obbligo dell’asseverazione e dei visti (per garantire la bont{ delle operazioni che stanno alla base della cessione o dello sconto in fattura).

LA RISPOSTA DI CONFARTIGIANATO

Dopo il Decreto Antifrodi, grazie all’azione di lobby svolta da Confartigianato e dalle altre sigle di rappresentanza del mondo imprenditoriale, si è riusciti a stemperare i vincoli che venivano imposti: infatti con la legge di Bilancio tutta la parte relativa all’edilizia libera e agli interventi di importo inferiore ai 10000 euro, sono stati collocati al di fuori dell’obbligo di asseverazione e visto di conformità.

Commento: Peccato che soltanto dal 4 febbraio l’Agenzia delle Entrate darà la possibilità di invio delle comunicazioni per sconto o cessione del credito secondo le nuove regole stabilite dalla legge di Bilancio. Le imprese hanno così perso la possibilità di cedere i crediti maturati nel proprio cassetto fiscale il 10 di gennaio entro la fine di questo mese.

2) Per impedire il riciclaggio di denaro di provenienza illecita è invece intervenuto con il DL 4/2022 (Decreto Sostegni ter) limitando il numero delle cessioni (filiere troppo lunghe offrono maggiore possibilità di acquisto di crediti inesistenti da parte di soggetti che riciclano il denaro)

LA RISPOSTA DI CONFARTIGIANATO

La prima stortura immediatamente segnalata da Confartigianato riguarda l’entrata in vigore del decreto: il Decreto sostegni ter infatti è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale la sera del 27 gennaio ed è entrato immediatamente in vigore, quindi con effetti retroattivi: chi ha concluso un contratto la mattina del 27 non poteva inaftti avere conoscenza di quello che il legislatore avrebbe mandato in Gazzetta alle ore 20.00.

Un altro aspetto equivoco segnalato dalla Confederazione riguarda l’inserimento di una data – il 7 febbraio – che segna la fine di un periodo transitorio, ma non è ben chiara quale fosse l’intenzione del legislatore. Al riguardo ci sono due interpretazioni che si oppongono, e pertanto Confartigianato ha richiesto un chiarimento all’Agenzia delle Entrate:

- La prima interpretazione è che fino al 7 febbraio si possa continuare ad effettuare cessioni plurime (Commento: salvo la difficoltà di trovare qualcuno disponibile a comprare il credito in questo frangente e con queste incertezze)

- La seconda interpretazione, più restrittiva sostiene invece che i nuovi vincoli siano immediatamente operativi e che la transitorietà consenta alle imprese che dal 27 gennaio al 7 febbraio abbiano fatto cessioni, di poterne effettuare un’altra soltanto ulteriore.

Il Governo incalzato sulle lampanti criticità create dal provvedimento ha rassicurato dichiarando che si interverrà con un emendamento in fase di conversione del Decreto in Legge.

Commento: Il problema è che quando si fa un Decreto Legge per 60 giorni le prescrizioni sono in vigore, la Legge di conversione potrà infatti incidere solo per il futuro e pertanto per impedire immediatamente i rovinosi effetti servirebbe l’emanazione di un nuovo decreto legge che azzeri quello precedente.

AZIONI CONFARTIGIANATO:

  • Comunicato stampa immediato
  • Lettera del presidente Granelli al Presidente Draghi

Nella sua nota il presidente di Confartigianato ha tra l’altro precisato come i disonesti troveranno sempre una scappatoia mentre gli imprenditori onesti sono quelli che rimarranno impigliati nelle nuove regole; ha inoltre evidenziato come questa nuova disciplina - che riduce di fatto il numero dei soggetti a cui cedere i crediti - determinerà inevitabilmente un aumento dei costi delle operazioni finanziarie

  1. - Richieste di chiarimenti all’Agenzia delle Entrate sulla disciplina transitoria
  2. - Interlocuzione immediata con Poste Italiane per il ripristino dell’operatività dei flussi derivanti dalle cessioni dei crediti
  3. - Predisposizione degli emendamenti per la legge di conversione:
    • Stralcio della norma (art. 28 del DL 4/22)
    • In subordine consentire almeno un’altra cessione oltre la prima
    • Consentire, in ogni caso, cessioni plurime a Banche e intermediari finanziari iscritti negli appositi Albi (che hanno un obbligo di adeguata verifica e che pertanto non farebbero correre il rischio di infiltrazioni con l’obiettivo di riciclare crediti inesistenti).

CONCLUSIONI

Ci si attende un’iter di conversione rapido, infatti il 31 gennaio la Commisione Bilancio del Senato è stata già incaricata di avviare il percorso di conversione in Legge, Confartigianato seguirà puntualmente il processo avanzando le sue richieste, nella convinzione che il peggior limite di questi interventi in corsa è l’incertezza che blocca l’operativit{ di tutto il sistema economico. Il mondo imprenditoriale ha bisogno di certezze.

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